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Joseph Cotten
Bette Davis
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Mario Carotenuto
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Antonella Demaggi
Daniele Dublino
Domenico Modugno
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Ancora una volta Peppino, lo stracciarolo, e Antonia, sua moglie, attendono con ansia il ritorno di una vecchia miliardaria statunitense nella sua lussuosa villa che sovrasta le baracche dove una varia e povera umanità sopravvive giorno per giorno. La vecchia americana gira il mondo con il suo segretario ed ex-amante George, con cui ha fatto coppia ai bei tempi andati e che ora utilizza come compagno per giocare alle carte nelle varie località del mondo che visita per curare i suoi affari globali. A Roma ella invita ogni anno Peppino e Antonia per giocare assieme allo scopone scientifico.
I due poveri borgatari si sono allenati tutto l'anno e ora è venuto finalmente il momento della grande rivincita. Naturalmente tutta la borgata fa il tifo per Peppino ma soprattutto per Antonia, molto più abile di lui nel gioco. Con la vincita Peppino spera di allargare il suo giro d'affari rilevando un deposito di uno sfasciacarrozze che si vuole ritirare dal commercio, e Antonia di fare una vita meno grama per sé e per i cinque figli che, confezionando corone e facendo la barba ai morti, lavorano per un parente impresario di pompe funebri. Finora i due hanno perso ma questa volta, con il milione che la vecchia "graziosamente" regala loro ogni volta all'inizio della partita, sono sicuri di vincere.
Dopo qualche sfortunata serata, sembra presentarsi l'occasione propizia. Dopo che Peppino e Antonia hanno vinto 7 milioni di lire, la miliardaria, furibonda e apparentemente sempre più debilitata (soffrirà diversi collassi nel corso del gioco) insiste per una maratona di gioco con puntate al raddoppio. Peppino e Antonia arriveranno a vincere più di duecento milioni che finiranno per perdere nel corso dell'ultima partita, giocata su quello che sembra essere il letto di morte della "vecchia".
Antonia accusa il marito di avere sbagliato nel gioco e accetta, con grande scorno di Peppino, di fare coppia con un suo spasimante, Righetto, giocatore professionista[5] e baro che con il capitale raccolto con i risparmi di tutta la borgata, organizzata dal "professore" - una sorta di dotto e saggio (ma anch'egli scalcinato) consigliere dei borgatari - ridurrà la vecchia miliardaria sul lastrico.
È una notte di tregenda quella in cui si svolge la fatale partita. Il professore raccoglie i messaggi che gli provengono dalla servitù della villa e li diffonde al popolo: Righetto vince trecento milioni, quattrocento, mezzo miliardo: ce n'è per tutti. La borgata esulta ma alla fine il "professionista" riperde tutto, anche i suoi denari investiti nell'impresa. Righetto, che ha perso tutto (anche l'onore di giocatore e baro), tenta il suicidio.
Peppino vorrebbe massacrare di botte la moglie che per raccogliere soldi si è venduta anche la baracca, ma alla fine si riconcilia con lei, e i due si rassegnano sperando nell'arrivo della vecchia il prossimo anno. Ma sarà difficile che la miliardaria possa tornare perché Cleopatra, la primogenita di Peppino e Antonia, salutando affettuosamente con tutta la famiglia all'aeroporto la miliardaria in partenza per l'America, le regalerà un dolce che ha confezionato con il veleno per i topi.