E’ stato l’unico musicista italiano ad aver suonato, anche per una sola sera, con Charlie Parker. Avvenne a New York nel 1949, quando Piero, invitato ad un programma televisivo, si trovò improvvisamente seduto al pianoforte.
Con lui oltre a Parker, Kenny Dorham, Tommy Potter e Max Roach. Non abbiamo, malauguratamente, il video di quella trasmissione. Sappiamo però che Piero sostituì degnamente il pianista Al Haig. Charles Delaunay, presente, accreditò l’avvenimento e confermò il fatto che Piero suonò in modo eccellente. Se non abbiamo la registrazione di quel programma, sono rimaste invece quelle delle trasmissioni che dal 1944, realizzò a capo della sua Orchestra 013. Prima grande formazione del jazz italiano ad essere costituita quando Roma era ancora occupata dai nazi-fascisti. All’arrivo delle truppe del generale Patton, la 013 venne subito invitata a suonare a Radio Roma. Le note di “Ritmando con la 013”, sigla dell’orchestra fu, con “In The Mood” di quella di Glenn Miller, il simbolo della pace ritrovata. Personalmente debbo a Piero e a suo fratello Leone, l’amore per il jazz e per la radio. Ero un bambino quando le note di “Struttin’ with Some Barbecue” di Louis Armstrong annunciavano che stava per iniziare la trasmissione Galleria del Jazz a cura di Piero Morgan e Leone Piccioni. Ero lì attaccato all’apparecchio radio affascinato da quella musica e da ciò che veniva detto. Ho ancora i quaderni con le trascrizioni di quei programmi.. Grazie Piero mi hai insegnato molto.